Cervicaglia
Come curare la cervicaglia
La Cervicale è un distretto corporeo che si trova all’apice della colonna vertebrale, compreso tra cranio e torace. Risulta composto dalla sovrapposizione verticale di 7 vertebre,che hanno reciprocamente rapporti articolari con la vertebra soprastante e sottostante tramite faccette articolari (superfici “Piane” che permettono il movimento controllato fino a certi range di movimento fisiologico). Tra ogni vertebra a gestire elasticamente il movimento troviamo un corpo morbido, chiamato disco intervertebrale, costituito da un anello fibroso abbastanza rigido e un nucleo polposo costituito da un gel abbastanza idratato. All’intenro di ogni vertebra contigua, troviamo un foro, la cui sovrapposizione vertebrale crea un canale, all’interno del quale scorre il midollo spinale. Le vertebre cervicali hanno inoltre due fori laterali all’interno del quale passano due arterie chiamate Arterie vertebrali, che irrorano il cervello.Tutto il tratto cervicale, unito assieme, costituisce una delle tre curve fisiologiche della colonna vertebrale: Lordosi cervicale, cifosi dorsale, lordosi lombare.
Conoscere a grandi linee l’anatomia cervicale è molto importante per capirne gli eventuali problemi,e non spaventarsi in caso di problemi.
Ora analizziamo come comportarsi in caso di problemi alla cervicale:
Mi rendo conto di avere un problema cervicale quale dolore, limitazione al movimento, contrattura muscolare,giramenti d testa, mal di testa.. che fare?
– il primo approccio DEVE essere sempre di natura investigativa: Si inizia sempre da una lastra semplice nelle due proiezioni classiche. Il consiglio che do sempre, è quello di non leggere il referto, in quanto il responso è quasi sempre pieno di termini “strani” molto tecnici, che a prima vista potrebbero preoccuparci e creare drammi, quando magari la situazione è ampiamente sotto controllo.
2) ok ho fatto la lastra, che faccio?
-Il secondo passo da fare è recarsi da un ortopedico: l’analisi della vostra lastra spetta ad un medico specialista. Il medico, vi visiterà, palperà i vostri muscoli cervicali (alla ricerca di una contrattura muscolare), e saggerà il movimento nelle direzioni fisiologiche (alla ricerca di dolore, ed eventualmente alla ricerca di limitazioni articolari). Infine il medico farà la diagnosi del problema: ci dirà in pratica dove sta il meccanismo inceppato, e ci suggerirà la sua cura. Va ricordato che naturalmente ogni medico ha suoi metodi per fare diagnosi e, essendo un uomo, è soggetto ad errori. Per cui il consiglio è quello di rivolgersi a specialisti conclamati, e persone preparate sul problema, magari affidandosi al buon passaparola dell’amico o parente che ha magari avuto un problema simile e che ha risolto.
A questo punto il medico generalmente ha davanti a se 2 possibilità:
- Non è certo della diagnosi, per cui richiede una nuova indagine che metta in evidenza il sospetto diagnostico ipotizzato con la visita clinica, come una risonanza magnetica, una Tac, un’elettromiografia, una ecografia..ecc ecc
- Si è fatto un idea sulla diagnosi per cui prescrive la terapia sia farmacologica che fisica. Questa non è la norma, ma generalmente un aiuto farmacologico è molto utilizzato
Elenco delle principali patologie ed eventuale approccio terapeutico:
- Artrosi cervicale e Uncoartrosi: è una particolare affezione di tipo degenerativo in cui le articolazioni sono erose dall’uso e dagli anni, per cui le superfici di “Contatto tra le vertebre” sono consumate, e ogni movimento risulta doloroso e difficoltoso. Generalmente è una patologia legata all’età, ma non è raro trovare anche persone giovani soffrire di questa patologia. La causa va cercata in un difetto di postura, legata al lavoro sedentario,a traumi pregressi, o patologie mal curate negli anni (vecchia scoliosi, mai compensata).Spesso nell’esame rx sono presenti dei reperti chiamati osteofiti , che altro non sono che delle apposizione di calcio sulla carilagine che creano dei veri becchi, chiamati appunto Becchi Osteofitari. La terapia prevede una prima fase di terapie volte alla diminuzione del dolore, per poi passare alla fase di cura vera e propria.
- Inversione della curva fisiologica Cervicale: La colonna Vertebrale presenta delle curve fisiologiche (Normali), il cui scopo è quello di funzionare come una molla, e ammortizzare i traumatismi verticali. A causa di problematiche posturali, incidenti, colpi di frusta, ecc ecc, può verificarsi che la contrattura muscolare determini un raddrizzamento della curva lordotica cervicale, con conseguenza di malfunzionamento dell’intera colonna vertebrale. I sintomi più frequenti sono certamente, il dolore e la rigidità cervicale. Frequenti sono i sintomi a carico dell’equilibrio con continui giramenti della testa, sensazione di svenimento, nausea, sensazione di ansia (a volte la sensazione di ansia e peso allo stomaco, è legato alla nausea, non facilmente percepibile dal paziente). Tanto veloce è l’intervento riabilitativo e tanto maggiore è la probabilità di cura e successo. Talvolta si scopre che a provocare questa condizione è magari un trauma risalente a svariati anni prima, che non è stato curato tempestivamente, e il corpo umano ha “Compensato” il problema andando a modificare l’assetto delle altre curve fisiologiche.
- Riduzione dello spazio intersomatico: Come già accennato nella breve analisi sopra descritta, è presente un disco intervertebrale tra ogni vertebra della colonna. Tale spazio, in una colonna sana è più o meno uguale per ogni segmento preso in esame. In una colonna con dei problemi, capita di vedere uno spazio diminuito (nelle lastre i tessuti molli non si vedono), e presumibilmente in quel tratto, ci sarà un problema, di natura discale. Di solito si richiede l’affiancamento dell’esame rx con una risonanza per studiare meglio il comportamento del disco ed eventualmente i suoi rapporti con le strutture adiacenti come il midollo o le radici nervose, che possono essere compresse e dare vita a sintomatologia neurologica quale cervicobrachialgia.
- Ernie e protrusioni Cervicale: Proseguimento dell’analisi sopra descritta andando a capire bene l’anatomia del disco. Tale struttura ha una circolare e schiacciata, presenta una struttura che la delimita, chiamata anello fibroso, che contiene un gel chiamato nucleo polposo. Tale anello subisce negli anni un processo degenerativo divenendo sempre più rigido, e poco elastico, tanto che anche autonomaente può fissurarsi e permettere una estroflessione. Si parla quindi di protrusione discale. Se l’anello si rompe del tutto, il gel del nucleo polposo tende ad uscire e invadere gli spazi circostanti, creando problematiche compressive a carico delle strutture neurologiche quali le radici sensitive e motorie, determinando una sintomatologia sensitiva, a carico del plesso brachiale se parliamo di tratto cervicale. La differenza tra le due problematiche sta quindi nel grado di lesione alla struttura discale: meno grave la protrusione rispetto all’ernia. Va comunque detto che molte persone hanno delle protrusioni o ernie senza saperlo affatto, e talvolta escono tali diagnosi in sede di esami, strumentali, in maniera fortuita. Va affrontata una cura che mitighi il danno arrecato al disco. Va considerato che tali condizioni non sono facilmente risolvibili in maniera definitiva, ma comuqnue si riesce nella maggior parte dei casi a imparare a convivere in maniera accettabile con la patologia. Importante risulta trattare il problema, in maniera corretta, con trattamenti posturali volti a riequilibrare il segmento, limitare i sovraccarichi, e tentare di recuperare uno spazio accettabile tra ogni vertebra così da avere un rapporto meno pressante tra disco e radice nervosa tanto invalidante quanto più la pressione è importante.
Terapia Farmacologica per curare la cervicale:
Generalmente il medico prescrive un ciclo di antinfiammatori per un periodo ben preciso, compreso in 1-2 settimane, al termine del quale generalmente integra il trattamento con una prescrizione fisioterapica. Nei casi di particolare sintomatologia dolorosa, è possibile che si prescriva un ciclo di iniezioni di cortisone o antinfiammatorio, per affrontare meglio l’infiammazione. Tale intervento farmacologico è bene ricordare che è volto ad abbassare la soglia di dolore e di certo non mira alla risoluzione completa del problema, ma permette al fisioterapista di lavorare meglio, e affrontare in maniera più incisiva il problema.
Fisioterapia e cura della cervicale:
La fisioterapia è la branca che si occupa di provare a risolvere i problemi che ti affliggono!
La cosa importante e fondamentale è quella di rivolgersi ad un professionista esperto. Vi sconsiglio categoricamente, massaggiatori domestici, pranoterapeuti, o stregoni vari. Va fatta in uno studio fisioterapico, serio, e all’avangurdia! Purtroppo come tutte le cose che sono fatte bene, la fisioterapia costa non pochi euro, ma vi posso assicurare che il costo è nulla in confronto allo star bene e risolvere una problematica cervicale che vi affligge da molto tempo. Il consiglio che vi posso dare, riguarda il non ricercare un centro a buon mercato, che magari vi offre lo stesso trattamento di un altro centro ad un prezzo molto inferiore: i macchinari costano molto, a questo si aggiunge la competenza del fisioterapista maturata negli anni, se ci aggiungete il costo operativo della struttura, capirete da soli che non può costare poco, pena il non risolvere il problema, o prolungare la terapia per molte sedute in più rispetto a quel posto più caro, ma che avrebbe risolto il problema cervicale in meno tempo.
Trattamento Fisioterapico cervicale:
Si consiglia Tecarterapia,laserterapia, ipertermia, infrarosso, massoterapia, e terapie manuali come pompage. La seconda fase prevede un approccio posturale secondo il metodo Mezieres, o il metodo Souchard, o le tre squadre. Tale fase va affrontata con molta serietà in quanto rappresenta la vera e propria cura, che non poteva essere fatta nella situazione iniziale in cui era infiammata la regione cervicale. La frequenza di queste terapie varia in base alla fase iniziale e dalla eventuale cronicità del problema. La prima fase andrebbe fatta almeno 2-3 volte a settimana, mentre la rieducazione posturale 1 volta a settimana tassativamente!Spesso sento parlare di posturale di gruppo, o sedute in palestra: queste non sono posturali, ma ginnastiche dolci, spacciate per posturali!
Risposo notturno e cervicale:
La notte è sicuramente una parte importante della nostra vita, e spesso ci troviamo a combattere i problemi cervicali, mediante terapie molto valide, ma spesso tali sforzi vengono vanificati da posture notturne sbagliate. Se ci riflettiamo un attimo, in media si riposa per circa 8 ore, spesso nella stessa posizione. Risulta quindi molto importante riposare su un guanciale adatto e confortevole. Il cuscino spesso risolve almeno un 40% dei dolori cervicali, già dalle prime notti.
Abbiamo testato moltissimi guanciali, e abbiamo deciso di consigliarne uno in particolare, per il suo rapporto Qualità-prezzo davvero vantaggioso. A fronte di una spesa abbordabile, i possibili vantaggi sono moltissimi!
Ricordiamo che Amazon permette il servizio di soddisfatti o rimborsati, per cui Tentar non nuoce, e in questo caso specifico potrebbe davvero fare la differenza.
Cervicale e Computer un binomio che può essere Rotto!!
Il computer è ormai parte integrante della nostra vita lavorativa, e sociale, e spesso esiste una grande correlazione tra Cervicale e Mouse.
Infatti il mouse è uno strumento indispensabile, per il controllo del computer, ma usato in maniera scorretta determina la comparsa di sintomi a carico del gomito, spalla e spesso anche cervicale. Proprio i piccoli movimenti, e sopratutto l’attività di cliccare, porta ad uno stress della muscolatura,e si calcola che in una giornata lavorativa si arriva anche a mille click, determinando quindi mille movimenti ripetitivi, sempre identici. Durante l’attività, il collo rimane fermo e si instaura una grande contrattura del trapezio, con dolenzia spesso al termine della sessione lavorativa. Risulta chiaro che un corretto uso del mouse risulta fondamentale,per la prevenzione, ma sopratutto per allontanare una delle possibili cause, che possono rallentare la guarigione.
Trattamento Osteopatico cervicale:
Come con la fisioterapia, anche con l’osteopatia la prima raccomandazione è quella di rivolgersi solo a persone comprovatamente esperte e, esattamente come la fisioterapia, l’osteopatia risulta essere un importante investimento economico.
Nella terapia osteopatica, da fare anche in parallelo alla fisioterapia, si inquadra la problematica alla cervicale nell’aspetto globale del paziente; dunque, si tende a considerare anche un eventuale problema a distanza. Con questo non si deve intendere che se si ha male al collo debba necessariamente essere colpa del ginocchio opposto, ma, talvolta, persino un viscere è complice del dolore cervicale.
Le tecniche osteopatiche prevedono manipolazioni dirette come i Thrust, le tecniche ad energia miotensiva che sfruttano le contrazioni muscolari attive del paziente, la rieducazione fasciale, le tecniche cranio sacrali e le tecniche viscerali. Non esiste un vero e proprio protocollo: ogni paziente è di per sé uinico e va trattato nel modo più semplice ed efficace possibile.
Vertigini e cervicalgie psicogene:
Le vertigini sono un grave problema che crea disagio molto importante per chi ne soffre, provocando spesso difficoltà a svolgere la propria vita, oltre che rischio di cadute e conseguenti fratture, o danni in altri distretti.
Va detto che le vertigini possono essere considerate una patologia sia di natura ortopedica che di natura vestibolare, e quindi di pertinenza otorinica. Quando si presenta tale evenienza andrebbe sicuramente indagato il motivo, con prove vestibolari effettuate dall’otorino, ma una volta appurato che l’orecchio sta bene, la pertinenza torna all’ortopedico e al fsioterapista per la cura delle vertigini. L’uso prolungato di farmaci per limitare il senso di vertigine e di nausea, è dannoso, oltre che fuorviante per raggiungere un risultato definitivo. La maggioranza di queste problematiche necessita di indagine con risonanza magnetica, oltre che con lastra, nelle quali generalmente troviamo rettilinizzaizione del tratto cervicale, con conseguente, perdita della fisiologica curva, e quindi una scomparsa del meccanismo di “molla” da parte del sistema “colonna”. Tale situazione va detto che è generalmente il frutto di traumatismi, anche di anni passati (colpo di frusta o incidenti successi magari molti anni prima).
Il trattamento risulta molto simile alle altre forme di cervicalgie, e necessita assolutamente di Rieducazione posturale Mezieres da prolungare per molti mesi, proprio per migliorar e il sistema ammortizzativo offerto dalla colonna in toto.
Nella categoria, spesso inserisco le Cervicalgie psicogene o psichiche, in quanto tali categorie possono simulare una sintomatologia simile.
Cervicaglia: pensi di soffrirne?
Hai domande o dubbi?
Contattaci ora compilando il modulo
oppure chiamaci al numero 366 141 5485
Inviaci il tuo messaggio
Siamo aperti dal lunedì al venerdì dalle 8:00 allE 20:00.